Giornata Mondiale degli Oceani

troppa plastica
Giornata Mondiale degli Oceani

L’ONU: eliminare la plastica priorità per l’ecosistema marino

La Giornata Mondiale degli Oceani, indetta per oggi 9 giugno 2016, vuole attirare l’attenzione sullo stato di salute dei nostri grandi mari.

Uno stato che non lascia spazio a interpretazioni o dubbi: le condizioni degli Oceani sono tali che se non invertiremo nel brevissimo termine le nostre (sporche) abitudini, entro il 2015 nuotando sarà più facile imbatterci in un sacchetto di plastica che in un pesce.

Un’ulteriore minaccia all’ecosistema marino che si aggiunge al riscaldamento globale e alla pesca intensiva.

Gli oceani ricoprono oggi il 75% della Terra, garantiscono la sopravvivenza di 3 miliardi di persone e generano il 5% del PIL globale in termini economici (una cifra superiore ai tremila miliardi di dollari annui).

Salvaguardare gli oceani è dunque importante non solo per assicurare il loro ecosistema, ma anche la vita stessa dell’uomo.

É dunque evidente che ridurre la quantità enorme di plastica che ogni giorno viene sversata in acqua diventa prioritario: le cifre parlano di quasi 11 milioni di kg ogni ora, l’equivalente di quasi 9 milioni di tonnellate ogni anno.

In Italia, l’80% dei rifiuti in mare e sulle coste è rappresentato dalla plastica.

Ma perché la plastica è così dannosa per l’ecosistema marino?

Perché i sacchetti e gli imballaggi, una volta in mare, vengono trasportati e convogliati dalle correnti fino a formare vere e proprie immense isole galleggianti coloratissime, che vengono scambiate dai pesci per “colonie” di prede: una volta ingerita, la plastica non lascia scampo a moltissime specie di pesci. Mentre quelli più “resistenti”, assimilano la plastica dopo averla ingerita e la trasmettono all’uomo quando questo si nutre della loro carne: una catena alimentare tossica.

Ecco perché l’ONU ha promosso questa giornata, non solo per sensibilizzare, ma anche e soprattutto per promuovere un’azione globale per la riduzione dell’utilizzo della plastica, così come raccomandato anche dal WEF (World Economic Forum), che nel recente dossier “La nuova economia della plastica – Ripensare il futuro” ha sottolineato l’importanza prioritaria di sviluppare un nuovo modello di utilizzo degli imballaggi in plastica: applicare efficaci sistemi di riciclo e riducendo lo sversamento di rifiuti nell’ambiente marino possiamo ancora evitare di ritrovarci a nuotare tra la plastica anziché tra i pesci.

Terra, 9 giugno 2016 – www.educambiente.tv

Osson